Rivestimento interno con malta cementizia

Rivestimento interno con malta cementizia con formulazione studiata appositamente per il trasporto di acqua potabile, in ottemperanza al D.M. Ministero della Salute n° 174 del 06.04.04, acqua da potabilizzare, acque reflue, acque d’irrigazione, acque industriali ed acque salmastre e marine.
Questo tipo di rivestimento è adottato da molti enti ed aziende Italiane ed europee che gestiscono il ciclo integrato dell’acqua, in quanto permette di unire la qualità del tubo in acciaio, superiore ad altri materiali come ad esempio la ghisa, con un prodotto particolarmente ecologico come la malta cementizia.
Un altro vantaggio è la capacità di riparazione autogena che rende la malta cementizia persistente negli anni in tutta la condotta.
Gli spessori del rivestimento e la composizione delle malte vengono realizzati secondo specifiche tecniche internazionali DIN 2614, EN 10298, NFA 49701, AWWA C205 e specifiche del Cliente.

GAMMA DIMENSIONALE

Rivestimento interno con malta cementizia dal DN 3”(88,9 mm) al 64” (1625,0 mm).
Lunghezze da 6 m a 13,5 m.
Laboratori interni di prova e sperimentazione.

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APPROFONDIMENTI

La riparazione autogena è la proprietà del cemento di sanare autonomamente delle cricche in presenza di umidità grazie alla formazione di cristalli di carbonato di calcio, ottenuti dalla reazione del biossido di carbonio con l’idrossido di calcio liberato dall’idratazione del silicato tricalcico del cemento.
È stato diffusamente studiato e verificato che il calcio si deposita in forma insolubile negli spazi vuoti e li riempie. Le fessure vengono sigillate e risultano impermeabili e con una struttura più resistente dell’originale.

Il processo è particolarmente rilevante nei tubi in acciaio al carbonio rivestiti in cemento poiché le condizioni di servizio sono quelle ideali per il verificarsi di tale fenomeno.
Durante la produzione le testate dei tubi vengono rifinite con particolare cura, in modo da favorire, dopo la giunzione, il ripristino autogeno dei rivestimento interno, con semplificazione della posa e riduzione dei costi.

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